Durante il viaggio per la salvezza il cibo è forse una delle cose a cui più spesso va il pensiero del migrante; ma è anche l’ultima cosa a cui potersi dedicare: manca, è scarso, o è di pessima qualità. Esattamente come accade per l’intimità di queste persone, la loro corporeità; la loro identità: è ridotta a un niente, cancellata. Perciò, appena può, il migrante cerca di insediare un focolare, di risentire sapori conosciuti, di riassaporare cibi familiari che diano immediatamente il senso di essere “a casa”. Di ricostruire un contesto che gli ridia anche la memoria di chi era e da dove veniva.
Le quattro ricette presentate in questo libro sono un gustoso pretesto per raccontare quattro storie, profondamente diverse ma incredibilmente simili, di quattro donne – Hamdi, Mesam, Yurdanus e Julieta – che dietro i fornelli di una casa italiana cercano di riannodare i fili di un recente passato, della loro identità, e condividere cibo e speranze con chiunque voglia accostarsi alla grande tavola della fratellanza.
Enza Papa è da anni impegnata nella tutela dei diritti dei migranti attraverso l’associazione La Kasbah. È operatrice legale del progetto Asylon di Cosenza all’interno della rete Sprar. È tra i promotori della campagna “Mai più Ena” contro la gestione emergenziale dell’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati.
Francesco Mollo è un giornalista professionista de Il Quotidiano della Calabria per il quale si occupa dei temi legati all’immigrazione. È stato promotore della presentazione a Cosenza della Carta di Roma. Di recente si è dedicato all’inchiesta sulla cosiddetta Emergenza Nord Africa.