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Questo libro è un diario, un vero e proprio zibaldone ritmato da un linguaggio carico di sentimenti. Il flusso di ricordi attualizzati testimonia un tentativo di resistere alla liquidità della vita in perenne scorrimento. Narra le vicende degli Ultras del Cosenza provenienti da Amantea, uno dei più grossi e affascinanti centri della costa tirrenica. Così la stupenda località balneare, grazie anche ai prodigi che solo nel mondo del tifo organizzato possono avvenire, da periferia diviene centro, punto di riferimento morale e culturale di un vasto movimento spontaneo che negli ultimi tre decenni ha fatto parlare di sé, sollevando ondate di panico ma anche seminando linguaggi, conflitti, stili di vita, atti di concreto impegno nel sociale. La Amantea dipinta da Fabio, fa parte a pieno titolo di questa storia. Ed è sufficiente inoltrarsi nelle sue strade, risalirle verso il centro storico dalla vista mozzafiato, per capire quanto aderente alla realtà sociale di questo luogo è la descrizione fornitaci dal professore-ultrà Besaldo. È un quadretto fumettistico, il suo, in cui trovano spazio le gag di Rubino, la sacra ospitalità di ragazzi provenienti da situazioni ambientali differenti, l’ironia di personaggi
pittoreschi, poeti di strada, migranti calabresi in costante andirivieni dal nord del Paese e dal restante continente. C’è davvero spazio per tutte le manifestazioni dell’umano ad Amantea, a voler confermare la vocazione ai flussi commerciali, turistici e marittimi che ha sempre posseduto.