Pubblicato per la prima volta in lingua italiana nel 1971, Underground. Sociologia della contestazione giovanile, ha fornito le basi teoriche per la comprensione della semiotica della contestazione giovanile e equipaggiando lo scienziato sociale di innovative lenti interpretative circo lo studio delle tendenze politico-ideologiche che hanno interagito dentro e contro la cultura occidentale del secolo scorso. A quarant’anni dalla sua pubblicazione Underground non ha smesso di dialogare con il presente: Walter Hollstein ha illustrato quanto «l’idea di una razionalità storica totale e una specificità, se non proprio di classe quantomeno di percezione psicologica, hanno favorito un processo di auto-identificazione dei gruppi giovanili e di autonomia del soggetto in uno spazio collettivo, nell’underground metropolitano, nei centri accademici, presentando davanti agli occhi degli osservatori una popolazione fluttuante, un contesto magmatico in cui il territorio giovanile appare, nei flussi comunicativi e nella miriade di forme aggregative e solidali, apparentemente distinto e correlato, capace di causare un indebolimento dei meccanismi di riproduzione sociale, una scollatura dei rapporti inter-generazionali e il depauperamento dei criteri che regolano l’organizzazione della polis. In prevalenza goliardico-controculturale e studentesco, nel movimento degli anni Sessanta è dunque prevalsa la ricerca di una identità giovanile, una identità possibile di movimento perché sradicata da ogni tipo di rapporto di appartenenza, una, perché no, risposta all’atomizzato e anonimizzato ruolo che le spinte della modernizzazione intendevano riservare al nuovo soggetto sociale».
Walter Hollstein
a cura di Luca Benvenga
postfazione di Emiliano Bevilacqua
Walter Hollstein è professore emerito in Sociologia politica presso l’Università di Berlino. Autore di numerose monografie sui movimenti culturali giovanili e premio letterario tedesco per la storia dei movimenti alternativi. Relatore del Consiglio d’Europa, i suoi libri sono stati tradotti in italiano, giapponese, finlandese, croato, inglese, olandese.
Luca Benvenga, sociologo, si occupa prevalentemente del rapporto soggetto giovanile-conflitto nel contesto metropolitano. Sui fenomeni culturali di tipizzazione workin and middle class ha pubblicato articoli in riviste scientifiche e monografie. Tra i più recenti: La sottocultura “cool” d’oltremanica: immagini e stereotipi del Modernismo in Gran Bretagna (in «Percorsi dello sguardo», supplemento a «Scienze e Ricerche», 2016); Ted boy, paradigma comportamentale giovanile e modello di sviluppo (in «Rivista di scienze Sociali», 2015); Il conflitto generazionale: soggettivazione e caratteristiche comportamentali in Italia dal teenager degli anni Cinquanta al proletariato giovanile metropolitano degli anni Settanta (in «Diacronie. Studi di Storia Contemporanea», 2015); The cultural workers. Fenomeni politico culturali e contestazione giovanile negli anni ’60 (Bepress, Lecce 2014).
Emiliano Bevilacqua, insegna Sociologia presso l’Università del Salento. Recentemente, è stato fellow presso l’Università di Edimburgo interessandosi del rapporto tra soggettività ed economia nell’illuminismo scozzese e ha partecipato ad una ricerca sulle professioni dello spazio pubblico.
Ha pubblicato con Paolo De Nardis Le classi in una società senza classi (Meltemi Editore, Roma 2001), La contraddizione tra individuo e società nella sociologia proudhoniana: ragione, trasformazioni sociali e crescita soggettiva («Quaderni di Teoria Sociale 1», Morlacchi Editore, Perugia 2015). La vita oltre l’utilità. Soggettività ed economia (Mimesis, Milano 2015) è la sua più recente monografia.
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Pagine 144
Anno: 2016
Prezzo 12,00