Tra qualche anno l’Italia come nazione nata nel 1861 non ci sarà più. Sotto le mentite spoglie del così detto federalismo differenziato le regioni forti del nord del paese stanno portando a termine il progetto originario delle Leghe lombarda e veneta, quello della Padania
separata di fatto dal resto d’Italia che pure resta formalmente ancora unita. Questo federalismo è cosa ben diversa, anzi opposta, a ciò che pensavano i padri costituenti quando hanno inserito nella Carta il regionalismo:
“un sano decentramento regionale, inteso come strumento per l’attuazione di una maggiore
giustizia distributiva tra parti e parti
della nazione, può contribuire al rafforzamento dell’Unità del paese”.
Posto di fronte a questa sempre più vicina secessione delle regioni ricche del paese, perché il Sud, ancora una volta, stenta a capire quale è il suo futuro prossimo a sorgere? Perché le
sue popolazioni restano in silenzio, incapaci di trasferire la rabbia individuale in un forte ed organizzato movimento di lotta? Ripercorrendo
alcuni momenti significativi del ribellismo sociale nel Mezzogiorno, con questo libro, che contiene anche numerosi articoli pubblicati su giornali regionali e nazionali durante
un trentennio, l’autore propone una sua “lettura” delle condizioni economiche, culturali, politiche che impediscono al Sud di essere una polveriera pronta ad esplodere.
Almeno per ora; ma fino a quando?

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Pagine 300
Anno: 2019
Prezzo 16,00

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