Di Ildegarda di Bingen possiamo senz’altro dire quanto Omero racconta
di Odisseo. Fu donna dal multiforme ingegno. Filosofa, drammaturga, artista, cosmologa, biologa, erborista, guaritrice e musicista, a dodici anni entrò in un convento di benedettini come oblata e ne uscì come la “Sibilla del Reno” che, nel frattempo, aveva fondato un ordine femminile e si era guadagnato il diritto di tenere pubbliche conferenze. Autrice, tra l’altro, di un alfabeto e di una lingua tutti nuovi e oggi patrona degli esperantisti, nel convento da lei diretto le suore vestivano di verde.
Del resto, Ildegarda riteneva che la verdezza fosse la fondamentale caratteristica del paradiso e la principale qualità di Dio. La Scena di Ildegarda è una collana di studi che si propone di dare spazio a saggi e a testi teatrali che, prima di tutto, affondino le loro radici nella gloriosa tradizione della riflessione filosofica e drammaturgica. Allo stesso tempo, essa intende dare vita a inedite forme
di intersezione tra saperi filosofici e linguaggi della scena promuovendo un dialogo tra questi ultimi e media tradizionali e nuovi. In fondo il mondo ha bisogno, più di ogni altra cosa, di idee che, come il dio di Ildegarda, sappiano essere verdi, ovvero germogliare e fiorire e, quindi, lussureggiare.
Pagine 126
Anno: 2020
Prezzo 10,00