Quanti Rodolfo e quante Agnese hanno attraversato i marciapiedi delle metropoli senza lasciare traccia di sé? E quanti ancora vivono negli interstizi delle assenze originate dal vuoto sociale di un sistema di dominio talmente pervasivo da risultare impalpabile? I protagonisti inscenati dalla penna di Grano cercano allora rifugio nell’unica alcova possibile, quella del mutuo sostegno, dell’amore e del desiderio. Ogni prospettiva di redenzione risulterebbe inammissibile, non solo per l’inevitabile e scontato impoverimento della fabula che ne deriverebbe, ma perché la normalizzazione è nemica di ogni utopia, individuale o collettiva che possa rivelarsi. Ne scaturisce una danza tenue, un dolce lasciarsi travolgere dall’impeto del tempo, eco di una vicenda biografica come quella dell’autore, nato e cresciuto nei movimenti che nella seconda metà del secolo scorso tentarono di ribaltare il capitalismo e le sue emanazioni di potere politico.
Pagine 126
Anno: 2020
Prezzo 10,00