Nell’antichità il Crati era uno dei fiumi più citati da poeti, filosofi e storici poiché le sue acque trasportavano scaglie d’oro, imbiondivano i capelli, curavano malattie, rendevano fertili i terreni e fornivano grandi quantità di pesce. Alla sua foce era sorta la ricca e potente Sibari i cui cittadini erano così felici e spensierati da non comprendere i forestieri che a lungo stavano lontani dalla patria.
Il Crati dava abbondanza e ricchezza ma, ingrossandosi per le continue piogge, provocava morte e devastazione e allagava i campi che in inverno erano coperti di fango e in estate infestati dalla malaria. I contadini amavano il fiume, ma ne avevano anche timore: lo chiamavano «scorzone» perché, strisciando a forma di s, si muoveva dolcemente ma, al momento di aggredire, diventava rapido, spietato e velenoso come una vipera.
Pagine 216
Anno: 2022
Prezzo 20,00