Cosa rimane degli anni settanta e della meravigliosa “ondata politica, creativa ed esistenziale” che diede vita alla più intensa stagione di lotte nel paese chiamato Italia e nel resto del mondo? Poco, quasi niente, considerata l’odierna perdita di diritti e spazi di condivisione sociale, in quegli anni conquistati a suon
di rivolte e a caro prezzo in termini di libertà e vite umane. Emergono oggi in tutta la loro evidenza sia l’arretramento della società in tema di conquiste civili, sia la paralisi e la disgregazione delle forze politiche un tempo riconducibili ai valori della sinistra, nella più generale “crisi della rappresentanza” innescatasi
nel passaggio da un millennio all’altro. Persino i movimenti ecologisti e antiliberisti faticano a ritrovarsi, dopo aver percorso le piazze, assediato i potenti della Terra, previsto gran parte degli stravolgimenti che negli ultimi anni sembrano aver consegnato il pianeta alla barbarie, alle xenofobie ispirate dai sovranismi e alla crisi economica strutturale.
Sud e ribellione
AvventuRock
Nei falò, durante il periodo estivo non si faceva altro che imbracciare la
chitarra acustica (chi era capace di suonarla, Emilio il pigrone no) e…
suonare i Cure, altro che Battisti e Mogol. In quelle notti stellate, tra una
“Lullaby” e una “Seventeen Seconds”, non si faceva altro che osservare il
cielo, bere, fumare e sognare… sognare di poter vedere un giorno dal vivo
quel Robert Smith truccato con fondotinta, eyeliner e rossetto, e con
quei capelli sparati in aria che a momenti toccavano proprio il cielo, e che
da un certo punto di vista, intimoriva anche per il suo aspetto inquietante;
un sogno che da lì a breve si sarebbe realizzato e con molta facilità,
senza “se” e senza “ma”.
Gridalo forte
“Nulla ha potuto sostituire le fondamenta, i pilastri affettivi
della mia vita, i miei nonni, mia madre, mio padre,
mia sorella”, dice la protagonista, eppure poche righe più
avanti emergono ricordi contrastanti conflittualità proprio
con le figure maschili, il nonno prima, il padre adottivo
dopo. Un misto di violenza e bontà, così la protagonista
definisce i maschi. Inevitabile la ribellione adolescenziale.
E il senso come di una missione, di dover
spezzare quella catena di negatività a differenza delle sue
ave che non avevano avuto alcuno strumento per affrontarla.
Sognava un futuro sicuro, sereno, gioioso, accanto
ad un uomo protettivo e ai suoi figli. La famiglia ideale.
Il prezzo di un sorriso
Uno dei principali obiettivi dell’inchiesta politica, di cui le pagine che
seguono tracciano un resoconto, è quello di far cadere la maschera del
“bravo operatore di call center”, una maschera su cui è impresso un
sorriso perpetuo a vantaggio unicamente dei clienti e dei padroni.
Con grande intuizione e attenta analisi questi scritti rimuovono la
maschera imposta dal management sulla forza lavoro. E quando la
maschera è rimossa le lotte ritornano in gioco.
Progetto di ripristino del sistema idrico del quartiere fortificato di Kala a Berat
L’Albania è un paese antico, di un popolo di origini antiche, gli illiri, che hanno
plasmato la loro storia con le tradizioni, le guerre di resistenza, le invenzioni,
e cambiando spesso i confini dei loro territori, costretti dalle invasioni di nemici
vicini e lontani. Questo testo illustra il lavoro di ricerca e raccolta del materiale
storico necessario per la fase di progettazione ed il progetto di massima per il
ripristino del sistema di raccolta e distribuzione idrica nella città storica di
Berat, sito dell’intervento. Il quartiere Kala della città millenaria di Berat, sito
Unesco come “Raro esempio di carattere architettonico tipico del periodo Ottomano
e di convivenza pacifica tra religioni e culture attraverso i secoli”, ha
usufruito dalla sua fondazione di un sistema di raccolta e distribuzione dell’acqua
per le necessità della popolazione. Attualmente il sistema non è in funzione
ma la necessità crescente di una soluzione attuabile senza impatto in un
sito vincolato, ci dà la possibilità di poter progettare questo intervento ad un
livello superiore per migliorare la vivibilità del quartiere Kala, in controtendenza
con quanto si sta già realizzando oggi tra il diffondersi di soluzioni globalizzate
e la perdita graduale del proprio bagaglio culturale tecnico. Si tratta
di rimettere in moto un sistema di approvvigionamento d’acqua che affonda
le radici nella storia di centinaia di anni fa ma a tutt’oggi in disuso.
Architettura popolare nelle città fortificate d’Albania
Un testo che parla dell’Albania e del suo popolo. Un popolo di origini antiche, gli illiri, che ha plasmato la storia con le loro tradizioni, le guerre di resistenza, le invenzioni, e cambiando spesso i confini dei loro territori costretti dalle invasioni di nemici vicini e lontani.
Un testo che è un percorso di studio delle tecnologie storiche in parallelo alle vicende del territorio e specialmente di Berat per scoprire le antiche tradizioni nella formulazione dell’abitazione come nucleo importantissimo alla base della società ed i vari miglioramenti tecnologici fino ad oggi. Un percorso completo della realizzazione di un’abitazione. Un caso studio, l’intervento di ripristino, restauro e miglioramento strutturale di un edificio simbolo della prima categoria (classificazione del ministero dei Beni Culturali) nel quartiere Kala (Castello) eseguito da un gruppo di restauro esperti in interventi sulle strutture storiche delle città Museo in Albania.
L’autrice porta ad un livello superiore il progetto di intervento per migliorare la vivibilità del quartiere Kala, in controtendenza con quanto si sta già realizzando oggi, tra il diffondersi di soluzioni globalizzate e la perdita graduale del proprio bagaglio culturale tecnico. Si tratta di rimettere in moto un sistema di approvvigionamento d’acqua che affonda le radici nella storia di centinaia di anni fa ma a tutt’oggi in disuso.
Il tutto senza alcun impatto sul “paesaggio storico” sotto tutela dell’Unesco. Gli interventi, difatti, andranno ad utilizzare impianti e locali tecnici già esistenti, incluse gallerie sotterranee che verranno quindi recuperate e riutilizzate per i nuovi impianti.
L’obiettivo è quello di restituire al quartiere quello che rende un posto storico unico, l’identità.
Calabria ti amo
Una guida complementare alle altre guide, assolutamente unica nel
suo genere.
Parla dei luoghi ma anche e soprattutto di sesso, o meglio, di come
fare sesso nei luoghi che vengono descritti.
Se questa è la genesi dell’opera, c’è dentro un “peccato originale”.
L’eros, come elemento di mediazione, diventa secondario nella maggior
parte dei casi, a volte forzato, vero e autentico solo quando è il
filo conduttore di racconti autobiografici.
Coriandoli
Ci sono versi che evocano l’intensità di un amore sempre
“troppo”, o espressioni di un viaggio nell’amore come
esperienza e conoscenza, oppure versi che invitano l’amata
al godimento dell’esistenza e alle gioie dell’amore quale
bene massimo e perdurabile al disopra del trascorrere
inarrestabile del tempo.
Le liriche raccolte in questa prima pubblicazione percorrono
più di un decennio della giovane vita di Emanuele e ci accompagnano attraverso
volti femminili, ma anche attraverso paesaggi e visioni, incontrati durante i viaggi
di studio nella sua cara Europa. Non mancano poesie di contenuto sociale e di denuncia
di un sistema economico cha da sempre stritola l’individuo nei suoi perversi ingranaggi.
Storie da mangiare 2
A distanza di due anni dal loro primo libro (“Storie da mangiare”), gli autori tornano a scrivere di cibo e di buona alimentazione, con la consapevolezza che il cibo non va considerato solo in funzione del fabbisogno energetico o della sopravvivenza, ma anche come occasione di convivialità, come manifestazione d’affetto e di comunicazione.
In questo secondo libro affrontano alcuni degli aspetti sociologici, antropologici e storici legati all’alimentazione, nel tentativo di spiegare nel modo più semplice i rapporti delle varie comunità sociali hanno sviluppato nel tempo con il cibo, con il mangiare insieme (commensalità) e con le innumerevoli teorie dietetiche che si sono affermate dalla metà del secolo scorso.
Come riporta la giornalista Nicla Signorelli, esperta di nutrizione e sana alimentazione, nella prefazione al libro: “L’attenzione al cibo non è mai stata così alta in Italia. Del resto come potrebbe non esserlo? Dando credito anche solo ad alcune delle tante dichiarazioni ufficiali sullo stato di salute degli italiani, sulla qualità del cibo e dell’acqua che serviamo ogni giorno ai nostri figli interrogarsi sull’alimentazione, sulla provenienza delle pietanze e su che cosa mettere nel carrello della spesa è giusto e più che naturale.
L’unica vera arma che oggi ognuno di noi ha è l’informazione. Un’informazione che deve essere precisa, corretta, scevra da qualunque filosofia e suffragate da evidenze.
Nel loro libro Valentina Mazzuca e Pier Francesco Bruno cercano di fare chiarezza intorno a tanti e confusi “sentito dire” che sul tema infiammano la discussione e, di fatto, lasciano l’amaro in bocca per la “non risposta pratica” data ai consumatori finali. Esiste una dieta ideale? Può l’attenzione assillante alla salute e all’alimentazione naturale snaturare il senso pratico attribuito al cibo e al piacere di sedersi al tavolo?”.
A queste domande cerca di rispondere il libro, sforzandosi di fornire la maggior parte delle informazioni cui nei nostri giorni ogni consumatore attento e informato deve poter accedere al fine di compiere una scelta consapevole e finalizzata al proprio benessere e a quello dei propri familiari.
Il diritto e il Corano
La lettura del Corano, lungi dal poter essere sbrigativamente
ritenuta inessenziale o, peggio, pericolosa, si rivela, al contrario,
come una delle sfide più interessanti per la cultura occidentale,
in particolar modo quella giuridica. Da un approccio
non reticente al testo, emerge in nettezza un sistema valoriale
non sovrapponibile né a quello introiettato dalla scienza
politica liberale, né a quello prodotto e imposto dalla società
dei consumi e delle nuove tecnologie.
Proprio per questo, la lettura del Corano non è lo specchio
che riflette una pagina muta, ma l’opportunità irripetibile di
misurarsi con una concezione delle relazioni sociali e della
spiritualità individuale che, se pure in molti aspetti ancora
meritevole di approfondimento e prassi evolutive, certamente
dimostra indiscutibili profili di originalità.