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Il pensiero e l’azione di ROBERTO MIRABELLI (Amantea 1854 – Napoli 1930) sono poco conosciuti; la storiografia non gli rende onore e ragione. Fervente mazziniano ed illustre Deputato repubblicano, protagonista delle grandi battaglie politiche, parlamentari e culturali degli ultimi decenni dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento, fu definito da Giovanni Giolitti, nel 1902, come “la migliore intelligenza della Sinistra radicale presente in Parlamento”. Interpretando in forma dinamica il pensiero del Mazzini, egli ha dato contributi determinanti alla fondazione teorica ed organizzativa del Partito Repubblicano meritando di essere collocato accanto a Giovanni Bovio, Matteo Renato Imbriani, Napoleone Colajanni, Giuseppe Gaudenzi, Luigi De Andreis, Ubaldo Comandini e pochi altri. L’alto valore intellettuale, morale e politico di questo grande figlio di Calabria è dimostrato dalla sua lunga e qualificata attività di deputato e di teorico del repubblicanesimo post-unitario, dalle sue battaglie politiche e culturali, dai suoi numerosi scritti di scienza politica, di storia, di filosofia, di economia, nonché dall’affetto caloroso – quasi un’adorazione – che gli tributarono operai e contadini della “rossa Romagna” dei primi anni del Novecento dove fu eletto deputato ininterrottamente tra il 1901 ed il 1913, dopo essere stato eletto altre due volte in Calabria, nel 1890 e nel 1897, nei collegi di Cosenza I e di Paola. Pensò e praticò la politica come servizio a favore delle classi subalterne per la conquista dei diritti negati e per eliminare le condizioni di vita servili cui erano sottoposti contadini ed operai ancora nel primo Novecento; memorabili anche le sue battaglie per la conquista del suffragio universale e per il diritto di voto alle donne.